Gherghetta: «Verso alla Caritas l’indennità di fine mandato»

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IL PICCOLO (Gorizia) 10/06/2014 – Gherghetta: «Verso alla Caritas l’indennità di fine mandato»

La polemica dei radicali

«Onestamente non so cosa vogliano di più da me i Radicali: come avevo annunciato sto continuando a donare ogni mese alla Caritas parte della mia indennità di fine mandato ed è tutto nero su bianco». Il presidente della Provincia Enrico Gherghetta risponde così all’invito arrivato nei giorni scorsi dai Radicali di Gorizia (attraverso la voce di Pietro Pipi e Michele Migliori), che chiedevano di rendere pubblica la fine del tfr arrivato per la fine del primo mandato alla guida dell’amministrazione provinciale. «Lo avevo annunciato, e così ho fatto – dice Gherghetta -. Ogni mese verso alla Caritas 250 euro, per un totale annuo di 3mila euro. Vogliono le prove? Non hanno che da chiedermele, e del resto basta verificare sulla mia dichiarazione dei redditi.

La prima volta avevo anche pubblicato la ricevuta su internet, ma ero addirittura stato criticato. Del resto perché dovrei continuare a farlo, ogni mese? Forse per vantarmi? La beneficenza si deve fare in silenzio, a mio parere. In ogni caso i Radicali e i cittadini non si devono preoccupare, posso assicurare che non intascherò un solo euro dell’indennità di fine mandato». Gherghetta ribadisce anche che, a suo dire, l’indennità dovrebbe essere abolita, e si augura, alla fine di questo suo secondo mandato da presidente della Provincia, di non riceverla più. «Altrimenti – aggiunge -, vorrà dire che dovrò nuovamente versarla alla Caritas o a qualche altro ente benefico, come sto facendo ora».

Scettico invece, Gherghetta, sulla richiesta di Pipi di delegare al Consiglio provinciale il compito di scegliere come utilizzare quei soldi. «Non mi sembra una cosa realistica, e in questo caso Pipi estremizza eccessivamente la sua posizione – dice -. Si tratta di soldi versati a me dallo Stato, giusto o sbagliato che sia, e dunque si tratta di soldi miei. Spetta a me decidere a chi devolverli, e anche dal punto di vista amministrativo non potrei chiedere al Consiglio provinciale cosa fare dei miei soldi. Questa faccenda, però, mi pare addirittura grottesca: credo di essere l’unico politico in regione, se non in Italia, a donare la mia indennità, e per come lo faccio vengo addirittura criticato». (m.b.)

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