Sì al referendum per abolire i garanti

IL PICCOLO (Gorizia) – Gorizia Sì al referendum per abolire i garanti

Pagina 6 – Lo ha deciso il tribunale che ha accolto il ricorso di Verdi e Radicali

Tra aprile e giugno i goriziani voteranno. Così ha deciso il Tribunale che ha accolto il ricorso contro la bocciatura dei referendum decisa dal Comune in ordine a due quesiti presentati ormai quasi due anni fa dai radicali dell’associazione “Trasparenza è partecipazione” e dai Verdi di Renato Fiorelli. I due quesiti facevano riferimento all’eliminazione del comitato dei garanti e all’eliminazione del quorum per la validità del referendum stesso.

«Si tratta di una vittoria di libertà e di democrazia», ha detto Fiorelli, commentando ieri mattina la sentenza redatta dal giudice Daniele Venier. Ad occuparsi del ricorso è stata la stessa presidente dei radicali goriziani, Marzia Pauluzzi, che nella vita fa l’avvocato. «Il giudice ha riconosciuto le nostre ragioni – ha sottolineato – stabilendo che il Comune, a questo punto, una volta verificate le firme, deve bandire la consultazione.

E, per garantire appieno l’esercizio del diritto di promuovere dei referendum da qui in avanti, ha imposto al Comune di mettere a disposizione dei promotori il personale degli uffici comunali, in modo che chiunque voglia coinvolgere la comunità in ordine a un dato problema, attraverso un referendum, possa disporre degli strumenti idonei per farlo». Pietro Pipi, tesoriere dei radicali, ha parlato di un risultato, quello determinato dalla sentenza, «capace di affermare il fatto che i cittadini non sono condannati a un rapporto di sudditanza nei confronti del Comune».

E Lorenzo Cenni, il segretario dell’associazione radicale, ha rimarcato come «a questo punto lo Statuto comunale, così restrittivo in materia di referendum, potrà e dovrà essere modificato». Ma la battaglia condotta dal comitato promotore dei referendum non è finita qua. Perché la sentenza apre a un impiego di maggior portata dello strumento referendario. E già vengono ipotizzati una serie di nuovi quesiti da presentare nel prossimo futuro agli elettori goriziani circa il grado di soddisfazione sul funzionamento delle mense scolastiche, l’ipotizzata chiusura del punto nascita e la gestione dei beni demaniali.

«Si apre una nuova stagione di libertà – hanno rimarcato Radicali e Verdi del giorno – grazie a una sentenza che ribadisce come la partecipazione rappresenti un pieno diritto soggettivo della cittadinanza. Che non può essere compresso».

Nicola Comelli

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