Referendum, bocciato quello sul testamento biologico

IL PICCOLO (Gorizia) 01/02/2011 – Referendum, bocciato quello sul testamento biologico

Tre quesiti su quattro ammessi dal Comitato dei garanti, e conferenza dei caprigruppo propedeutica al Consiglio comunale convocata per lunedì 7 febbraio. Sono le due decisive novità arrivate ieri sul fronte dei referendum comunali, al centro del dibattito politico nelle ultime settimane.

GARANTI. Dopo tanta attesa si è riunito ieri mattina il Comitato dei garanti, per valutare le firme consegnate dai promotori del referendum e giudicare i quesiti. Come detto, di quattro ne sono stati ammessi tre. L’unico a non passare al voto del comitato è stato quello sull’istituzione in Comune del registro sul Testamento biologico, che però non è stato bocciato all’unanimità. Favorevole era infatti il difensore civico Elena Grossi, mentre hanno votato contro il segretario generale Roberto Capobianco ed il presidente del collegio dei revisori dei conti Fabrizio Russo.

«È stato rilevato il fatto che lo Statuto prevede possa essere ammessa a referendum solo materia di competenza comunale – spiega il difensore civico Grossi -, ma io ritengo che il quesito potesse essere ammesso ugualmente, ed ho evidenziato come nella sentenza della Cassazione sul caso Englaro si faccia chiaro riferimento alla volontà del paziente». Ci sarebbero quindi i margini per un ricorso. «Il fatto che il quesito non sia stato bocciato all’unanimità per noi rappresenta un elemento positivo. Studieremo con attenzione le motivazioni della decisione contraria dei Garanti, e, nel caso, presenteremo ricorso al Tribunale di Gorizia», spiega l’avvocato Marzia Pauluzzi, tra i promotori del referendum, che nei giorni scorsi aveva inviato una diffida ai Garanti ed al presidente del Consiglio comunale Roldo.

Un ricorso era stato peraltro presentato, e vinto, già per altri due dei tre quesiti passati ieri, quello sulla delibera di iniziativa popolare e quello sull’eliminazione del quorum: per entrambi sono state presentate 1850 firme, convalidate ieri. Stessa sorte anche per il quesito sulla modifica della composizione del comitato dei Garanti. In questo caso il referendum è stato ammesso con due voti favorevoli ed uno contrario, quello del segretario generale Capobianco. «Confidiamo a questo punto che a brevissimo venga fissata la data del referendum – conclude Marzia Pauluzzi -, da tenersi nel 2011».

IL CONSIGLIO. I Garanti hanno subito notificato i verbali del loro lavoro al sindaco Ettore Romoli ed al presidente del Consiglio comunale Rinaldo Roldo. Contattato in serata, Roldo ha annunciato la convocazione di capigruppo per lunedì 7. «Ho appena ricevuto i documenti dai Garanti, e tra questa sera e domani mattina invierò le convocazioni ai capigruppo – ha detto -. L’incontro, oltre che a trattare i temi della seduta saltata per la mancanza del numero legale, servirà tra l’altro anche a predisporre la delibera con la quale dovremo individuare una data per i referendum. Credo che tutte le polemiche di questi giorni siano state esagerate: il sindaco ha già lanciato un messaggio chiaro in Consiglio comunale, dicendo che la scadenza del 31 gennaio non rappresentava un vincolo assoluto, e manifestando dunque l’apertura a fissare il referendum nel 2011».

SCIOPERO DELLA FAME. Malgrado l’iter per l’indizione del referendum paia essersi sbloccato definitivamente, l’esponente dei Radicali Pietro Pipi continua nella sua iniziativa di protesta, lo sciopero della fame annunciato nei giorni scorsi. «Questo sciopero è finalizzato al rispetto delle regole – spiega Pipi -, e dunque fino a quando non verrà fissata in via ufficiale la data del referendum io proseguirò. Ribadisco che il Consiglio comunale si sarebbe dovuto tenere da tempo, e se non è stato fatto è solamente perché questa amministrazione preferisce interpretare le regole scritte a suo favore, e contro i cittadini».

Marco Bisiach

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