I radicali chiedono a Gradisca il registro delle coppie di fatto

IL PICCOLO (Gradisca) 24/04/2011 – I radicali chiedono a Gradisca il registro delle coppie di fatto

GRADISCA L’istituzione di un registro comunale per le coppie di fatto. Dopo quello – attualmente ancora al centro di dispute e battaglie a suon di carte bollate – relativo al testamento biologico, Gradisca potrebbe compiere un altro passo in avanti ed essere all’avanguardia in tema di diritti individuali. Almeno secondo Lorenzo Cenni, referente per Gorizia dell’associazione radicale “Certi diritti” e membro dell’associazione radicale “Trasparenza è partecipazione” di Gorizia.

Nei giorni scorsi ha ribadito come «potrebbe essere opportuno, in attesa di una legge organica sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, che i Comuni istituissero intanto dei registri per le coppie di fatto, dove chi lo voglia si possa registrare per avere un pubblico riconoscimento e per meglio far valere e difendere i propri diritti». Un invito esteso anche al Comune di Gorizia. «Sarebbe un atto straordinario che le città di Gorizia e Gradisca diventassero portavoce di una battaglia di civiltà e rispetto dei diritti delle persone». Non solo il marketing di Antica Contea, dunque. Cenni chiede che i centri più importanti dell’Isontino si uniscano anche su problematiche concrete: «A Gradisca è stato già istituito un registro per i testamenti biologici anche se, per poco coraggio politico, attualmente si trova in stato di sospensione».

A Gorizia, sullo stesso tema, si spera che si potrà tenere quanto prima il referendum consultivo per il quale i Radicali goriziani e i Verdi del giorno hanno già raccolto le firme. «Sarebbe veramente un atto di rispetto dei diritti delle coppie, anche quelle dello stesso sesso, e un atto di crescita civile se si potesse affiancare a tali importanti registri quello per le unioni civili». Una richiesta che le associazioni radicali torneranno ad avanzare nelle prossime settimane a Gradisca «con una raccolta di firme per la petizione popolare su questo tema e altrettanto sarà necessario fare a Gorizia».

Luigi Murciano

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