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La rinuncia preventiva dei candidati sindaci Manganelli, Botteghi e Cingolani; la disponibilità di Gherghetta a devolvere a soggetti bisognosi gli oltre 20mila euro percepiti lo scorso giugno; e, soprattutto, decine di adesioni alla petizione lanciata attraverso il sito Sonosemprestatocontrario.org. Sono i risultati raggiunti in queste settimane dalla campagna che propone la cancellazione dell’indennità di fine mandato per gli amministratori pubblici, prevista da una legge regionale del 2003.

L’iniziativa è stata lanciata da Pietro Pipi, segretario dell’associazione radicale ”Trasparenza è Partecipazione” e candidato al consiglio comunale nella lista di Manganelli. «Ora l’obiettivo è convincere Ettore Romoli, rimasto arroccato sull’instabile torre dei privilegi della partitocrazia», rileva Pipi. Che annuncia un sit-in di pacifica protesta davanti alla sede elettorale del candidato del centrodestra. «Da sabato in corso Verdi ci sarà un tavolino con fogli e pennarelli: ognuno potrà lasciare il proprio messaggio affinché Romoli rinunci alla propria indennità, indicando cosa si potrebbe fare con quei 20mila euro che il primo cittadino incasserà a giugno», spiega il radicale, illustrando i dettagli dell’operazione ”1 disegno x Ettore”

I messaggi saranno raccolti alla fine di ogni giornata e consegnati ai custodi della sede elettorale del sindaco in carica. «Con 20mila euro si possono fare tante cose. Penso a un paio di contratti semestrali per due assistenti sociali part-time, all’implementazione del servizio mensa comunale – elenca Pipi -, o, ancora più banalmente, all’acquisto di dotazioni per le scuole elementari e dell’infanzia, con i genitori che spesso sono costretti a portare da casa la carta igienica».

La settimana scorsa, dopo il video-appello pubblicato su YouTube (oltre 300 visualizzazioni in quattordici giorni), il presidente della Provincia Enrico Gherghetta ha annunciato di voler devolvere a favore delle fasce più svantaggiate la propria indennità di reinserimento lavorativo, percepita a giugno dopo la scadenza del primo mandato. «Io sono impegnato in una battaglia non-violenta per interrompere una ”porcata” introdotta da una legge regionale – argomenta Pipi -. I soldi che ha preso e restituito Gherghetta, che rischia di prendere Romoli, sono della comunità. E la comunità, soprattutto in un momento di crescente tensione sociale, ha il diritto di rivendicarli ad alta voce».

Pietro Pipi (Candidato al consiglio comunale di Gorizia – Lista Fabrizio Manganelli) 

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