Radicali e Sgarbi cadono sulle firme

IL PICCOLO (Trieste) 23/01/2013 – Radicali e Sgarbi cadono sulle firme

Autonomia e giustizia e Intesa popolare escluse. Samorì fuori dal Senato. Grande Sud ce la fa alla Camera ma è giallo

di Roberto Urizio

TRIESTE – Due liste alla Camera e tre al Senato non hanno passato la tagliola dell’Ufficio elettorale della Corte d’Appello di Trieste. Non è bastata la corsa contro il tempo ai Radicali, che volevano presentarsi sotto il simbolo “Amnistia, giustizia e libertà”, e a Intesa popolare per avere il via libera dall’apposito ufficio del Tribunale di Trieste per entrambe le liste, così come non ha passato il vaglio nemmeno la lista per il Senato presentata dai Moderati in Rivoluzione di Samorì. I partiti esclusi hanno ora 48 ore di tempo per presentare ricorso. La lista “Amnistia, Giustizia e Libertà” portata avanti dai Radicali era effettivamente in bilico già al momento della presentazione e gli stessi promotori erano consci che le firme portate al palazzo di giustizia giuliano non erano sufficienti: come comunicano gli stessi Radicali, le firme raccolte in Friuli Venezia Giulia per la Camera sono state 735 (626 quelle certificate) di cui 481 a Trieste, 126 a Pordenone, 84 a Gorizia, 33 a Udine; per il Senato 681 firme (586 certificate) delle quali 438 a Trieste, 130 a Pordenone, 78 a Gorizia e 26 a Udine. Per l’ammissione delle liste erano necessarie 1.000 firme per la Camera e 875 per il Senato.

Non è bastata al movimento di Marco Pannella (che era capolista alla Camera davanti a Elisabetta Zamparutti e Pietro Pipi mentre Lorenzo Cenni ed Erminia De Felice erano i primi in lista per il Senato) la campagna per la raccolta di firme organizzata anche in regione, a Trieste in particolare dove i Radicali hanno organizzato sabato scorso anche una giornata al carcere del Coroneo per raccogliere firme anche tra i detenuti (in 90 hanno aderito); il risultato elettorale non è arrivato ma quantomeno Amnistia Giustizia e Libertà è riuscita nell’intento di dare un po’ di risalto alla battaglia, portata avanti a colpi di scioperi della fame da Pannella a livello nazionale, sulle condizioni delle carceri italiane. Niente da fare anche per le liste di Intesa Popolare, movimento che fa capo a Vittorio Sgarbi e che lunedì ha presentato le proprie liste sul foto-finish.

Anche in questo caso però le firme non sono state sufficienti per ottenere il via libera verso le elezioni del prossimo mese e i rappresentanti del partito ne erano coscienti al momento della presentazione delle liste alla Corte d’Appello di Trieste: per oltre un centinaio di firme Intesa Popolare deve abbandonare il campo in Friuli Venezia Giulia. Nessuna possibilità quindi per Paolo Snidero, Angelo Sandri ed Enrico Di Fiore (che erano in pole position alla Camera) né per Sergio Bornancin e Franco Piani, primi della lista al Senato. Fuori al Senato anche i Moderati in Rivoluzione che si “consolano” con l’ammissione della propria lista alla Camera dei Deputati. Restano in gioco quindi Giampiero Samorì, Giorgio Rossi e Alessandro Tollon (in lista per Montecitorio dopo il capolista Samorì) mentre sono fuori Pietro Colavitti e Francesco Fortunato, prima della lista per Palazzo Madama. Lunedì sera aveva rinunciato a presentare le proprie liste per mancanza di poche firme il Partito Pensionati. Ce la fa invece Grande Sud–Mpa che ha presentato una “mini-lista” di sei candidati alla Camera (composta da Denis Stefano Martucci, Veronica Iannotti, Benito Mirto, Mauro Gianfranco Dario, Piero Novello e Lucia Di Gioia) e ha ottenuto l’ok dall’Ufficio elettorale della Corte d’appello. Non è stato svelato, però, il giallo di chi abbia depositato i documenti.

L’autonomista friulana Valeria Grillo, già nella direzione nazionale dell’Mpa, è stata vista lunedì in Corte d’Appello a Trieste ma giura d’essere stata lì solo di passaggio: «Ero là solo come curiosa, per verificare la situazione. E non ho depositato alcuna lista». Il giallo resta. Restano quindi in lizza per il Friuli Venezia Giulia 16 liste alla Camera con 198 candidati e 13 al Senato 13 con 91 candidati.

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