Dodici temi caldi, dagli immigrati ai giudici

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Il radicale Turco: «È un’occasione d’oro anche per Pd, Sel e M5S per votare già in primavera»

 

ROMA – Ben 12 referendum che toccano temi “bollenti”: dal finanziamento pubblico ai partiti all’immigrazione, dall’8xmille alla depenalizzazione dei reati di lieve entità legati agli stupefacenti, fino ai sei quesiti sulla giustizia. Eccola l’ultima campagna referendaria dei radicali che ieri ha visto l’adesione del leader del Pdl, Silvio Berlusconi, sull’intero pacchetto di quesiti, anche se, al di là di quelli sulla giustizia, il Cavaliere ha precisato di non condividerli ma di considerarli utili per la democrazia.

Ecco i dodici referendum: – Magistrati fuori ruolo Per far rientrare nei Tribunali i magistrati attualmente dislocati ai vertici della pubblica amministrazione. – Responsabilità civile dei magistrati: perchè i cittadini possano ottenere dal magistrato il risarcimento dei danni a seguito di irregolarità e ingiustizie. (Due quesiti) – Separazione delle carriere dei magistrati: per essere giudicati da un giudice terzo che abbia una carriera diversa da quella del Pubblico ministero che accusa. – Abolizione Finanziamento pubblico partiti – 8xmille. Per lasciare allo Stato le quote di chi non esprime scelte. – Custodia cautelare. Per limitare il carcere preventivo ai soli reati gravi. – Divorzio breve. Per eliminare l’obbligo di tre anni di separazione. – Droghe: niente carcere per fatti di lieve entità – Ergastolo. Per abolire il carcere a vita. – Lavoro e immigrazione. Per abrogare quelle norme discriminatorie che ostacolano il lavoro e il soggiorno regolare degli stranieri. (Due quesiti).

Maurizio Turco, tesoriere del Partito Radicale ha parlato di «una occasione d’oro per amplissimi settori del Pd, per non dire di Sel e del M5S, per approfittarne e riuscire a votare la prossima primavera, tra l’altro, sulla legge sulla droga e quella sull’immigrazione, il divorzio breve, l’otto per mille e contro il finanziamento pubblico: leggi oggetto da parte loro di attenzione a dir poco critica. È una occasione d’oro – aggiunge Turco – per uscire fuori dalla logica che li ha sinora animati di considerare tollerabile l’effetto collaterale di milioni di vittime pur di «educarne uno». A cominciare dal loro essere contro l’amnistia che, come va sgolandosi la Ministra Cancellieri, è misura tecnica per riparare alla violazione dei diritti umani fondamentali che il Consiglio d’europa ci addebita.

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