Nicolò Gnocato – Se il giaguaro te lo smacchia Pannella

Nicolò Gnocato

NICOLO’ GNOCATO – Se il giaguaro te lo smacchia Pannella

Già immagino gli insulti che riceverò i prossimi giorni, durante la mobilitazione straordinaria per la raccolta firme sui 12 referendum radicali. Ne ho avuto uno squisito assaggio sui social network: “venduti!”, “schifosi!”, “radicali di m….!”, “andate a c….e!”. Poco importa. Moltissimi già accorrono a firmare. Gli insulti scivoleranno via. Leggo poi accurate argomentazioni sul perché non firmare: “non firmo perché ha firmato quello lì, quel pregiudicato!”. Se è per questo già raccogliemmo firme presso i carcerati. Che differenza fa? Se hai ancora i diritti politici, ancorché pregiudicato, hai tutto il diritto di firmare.

Ebbene si: una sola firma ha scatenato tutto ciò. Certo, sarebbe stato preferibile che i partiti promotori di alcuni quesiti, come il PD , avessero dato adeguata informazione su cosa firmare e dove. Invece nulla. Già qui ci si chiede se sia più scandalosa la firma di Berlusconi, o il silenzio di Epifani. Per di più, a seguito della terribile firma, ne sono giunte altre considerevoli: ad esempio quella di Nichi Vendola, che già con Sel sosteneva 5 dei 12 quesiti.

Si aggiunga poi il silenzio su stampa e TV. L’unica informazione, o quasi, da giugno fino alla famosa firma di sabato, e’ stata quella offerta da noi militanti in occasione dei numerosi banchetti di raccolta firme allestiti in strade e piazze. Ma non è bastato. Una battaglia sacrosanta, per ridare ai cittadini il diritto di esprimersi, e di farlo per di più su temi vergognosamente fuori dall’agenda dei partiti, rischiava il fallimento. Il che sarebbe stato un peccato, visto che da 7 anni ci è concesso il solo sfizio di scegliere a quale segreteria di partito delegare la scelta dei nostri rappresentanti, grazie al divin porcellum. Ecco allora che un anziano ma energico guerriero ha dovuto osare l’inosabile: bussare alla porta del diavolo, facendogli sottoscrivere pubblicamente tutte le proposte. Anche quelle che abrogherebbero leggi approvate dai suoi stessi governi: le scellerate Bossi-Fini e Fini-Giovanardi.

Ma il reduce di mille battaglie sui diritti civili non si è accontentato, togliendosi pure qualche sfizio: accusando il diavolo in persona di dare sempre colpa agli altri quando sbaglia, facendogli poi rilasciare una dichiarazione a favore dell’amnistia, chiudendo rifilando un bel gesto dell’ombrello a Travaglio e alla sua macchina del fango, firmandosi sarcasticamente e senza timori come “servo di Berlusconi”.

E la scena e’ stata tutta sua: entusiasta neanche fosse un bambino, mentre quell’altro recitava il solito noioso sermone su PM politicizzati, e smentiva pubblicamente ciò che aveva dichiarato sempre pubblicamente il giorno prima sulla tenuta del governo. E allora ditemi: chi è il vero servo di Berlusconi? Una mandria di falchi e colombe, che rifiuta di essere definita come tale, ma è piegata ai dettami del capo supremo, o Pannella?

Un PD costretto a governare approvando misure inutili e improponibili, volte unicamente a soddisfare le promesse elettorali dello scomodo alleato, o Pannella? È secondo voi più schiavo di Berlusconi chi si piega alle sue improbabili proposte, o chi viceversa lo piega a quelle proprie e sacrosante? Piaccia oppure no, l’unico a dare una smacchiatina al giaguaro, e’ stato questo vecchio leone, che con la sua lista ha ottenuto alle ultime elezioni politiche un rilevante 0,19%. Scusate se è poco.

P.S. La firma, serve per fare in modo che i cittadini si esprimano poi a riguardo. È un favore a noi italiani, non a Berlusconi.

Nicolò Gnocato militante radicale

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