“Nozze” gay, luna di miele a Zanzibar

IL MESSAGGERO VENETO (Gorizia) 16/02/2013 – “Nozze” gay, luna di miele a Zanzibar

Stamane Luca Olivo e Ivan Ciro Silvestri esprimeranno il loro legame affettivo a Casa Morassi

2916Stamattina, alle 10, a casa Morassi, Luca Olivo, 45 anni, e Ivan Ciro Silvestri, 30 anni, abitanti a Udine, esprimeranno pubblicamente il loro legame affettivo di coppia dianzi al presidente della Provincia di Gorizia, Enrico Gherghetta. È il primo matrimonio gay simbolico ad essere celebrato nell’Isontino. Alla Provincia ha fatto richiesta anche una coppia di donne. La cerimonia sarà breve, sobria ed elegante. La coppia di udinesi pronuncerà il fatidico “sì” nell’ufficio di presidenza. Si scambieranno le fedi e le promesse d’amore, poi offriranno un piccolo rinfresco agli ospiti e agli amici. Seguirà la luna di miele, a Zanzibar: una decina di giorni di relax.

Con coraggio i due giovani hanno scelto di annunciare pubblicamente il loro matrimonio, pur avendo avuto la possibilità di farlo in silenzio, «per smuovere un po’ le coscienze», come ha già avuto modo di spiegare Luca Olivo, in modo da sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali. «Tante associazioni ci hanno contattato – ha spiegato Olivo – ma noi abbiamo voluto che questo giorno restasse il nostro». Proprio per «non disturbare le nozze», l’associazione dei radicali di Gorizia “Trasparenza è partecipazione” ha deciso di allestire un banchetto per la raccolta firme mezz’ora prima della cerimonia. «Ci mancano solo una decina di firme per chiudere la petizione popolare – spiega il presidente del sodalizio, Lorenzo Cenni – tesa a istituire in municipio il registro delle unioni civili.

L’iniziativa del presidente Gherghetta ha un valore puramente simbolico e non produce nessun effetto pratico per la collettività, magari un po’ di propaganda per lui stesso. Noi radicali di Gorizia proveremo invece a dare all’evento una dignità politica e a fare qualcosa di più concreto contro la discriminazione, per le pari opportunità e dignità. La nostra è una battaglia di laicità». Una volta raccolte tutte le firme, l’associazione potrà presentare la petizione popolare al sindaco Ettore Romoli che, come da statuto comunale, avrà 30 giorni di tempo per esaminarla e poi trasmetterla al consiglio comunale, entro due mesi, affinchè ne sia calendarizzata la discussione. «Se la petizione – conclude Cenni – non fosse approvata dall’assise civica, siamo pronti al referendum». (i.p.)

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