Né eutanasia né suicidio assistito «Importante che ne se parli»

IL PICCOLO 21/01/2020 – Né eutanasia né suicidio assistito «Importante che ne se parli»

Farina, vedova di Luca Coscioni: da dieci anni esiste una legge
Serve informazione per la dignità di migliaia di persone sofferenti

Non è eutanasia. E non è suicidio assistito. La sedazione palliativa continua profonda non porta alla morte del paziente. Ha il solo scopo di ridurre o abolire la percezione del dolore provato dalla persona. Quest’ultima viene addormentata fino all’eventuale perdita di coscienza, pur rimanendo in grado di respirare autonomamente. È la strada scelta in questi ultimi giorni dagli ex calciatori Pietro Anastasi e Giovanni Custodero. In precedenza, nel gennaio del 2018, era stata Marina Ripa di Meana a scegliere la strada della sedazione palliativa profonda. Affidò la diffusione delle sue volontà all’ex deputata Maria Antonietta Farina, la vedova del militante radicale Luca Coscioni, storico simbolo in Italia del dibattito sul fine vita e la morte dignitosa.

Farina è diventata la voce di quella che è stata assai impropriamente chiamata «via italiana all’eutanasia». «C’è una differenza ben precisa – spiega Farina -: nella sedazione palliativa al malato non si somministra un farmaco che porta alla morte in un tempo ben preciso, che nel suicidio assistito può essere cronometrato. Il tempo di sedazione profonda, invece, dipende dalle condizioni del malato, che passa le sue ultime ore in un sonno profondo. È assolutamente importante che si parli di questa via. E che si sappia che da dieci anni esiste una legge a riguardo, la 38 del 2010. Chi vuole strumentalmente confondere le acque afferma che con la legge 219 del 2017 sul Biotestamento sia possibile questo percorso. È falso.

Ed è bene che si faccia informazione, per la dignità di migliaia di malati».Viviana Posar, la sessantenne isontina che ha scelto di addormentarsi, potrà essere salutata stamattina nella camera mortuaria dell’ospedale San Giovanni di Gorizia dalle 7.30 alle 8.30. Sarà poi trasferita al Duomo di Monfalcone dalle 9 alle 10, ora in cui sarà celebrata una breve messa. Viviana Posar ha voluto fare una donazione alla ricerca per la Sla o all’associazione Aisla onlus e ha invitato tutti a fare altrettanto.

L.Mu.

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