Scontro tra maggioranza e opposizione sui referendum

IL PICCOLO (Gorizia) 20/04/2011 – Scontro tra maggioranza e opposizione sui referendum

LE DATE AL CENTRO DELLA CONTESA

È bagarre sui referendum, ed il Consiglio comunale si spacca. Non è stata una seduta tranquilla quella di lunedì accesasi sulla data di svolgimento dei tre referendum comunali. Chi pensava d’aver ormai raggiunto l’intesa, si sbagliava. Il Consiglio ne ha discusso fin dopo la mezzanotte, arrivando al più classico dei “nulla di fatto”, con il numero legale saltato al momento decisivo. Tutto rimandato a domani sera, quando l’assemblea tornerà a riunirsi alle 18.

In ballo rimarrebbero due possibilità: la sola giornata di sabato 12 giugno (sostenuta da buona parte della maggioranza, e soluzione più probabile) o l’intero weekend, 12-13 giugno, esattamente come per i referendum nazionali su nucleare, acqua e legittimo impedimento. Ad essere scartata per prima era stata la proposta iniziale di domenica 19 giugno, ad una settimana dalle urne nazionali. L’opposizione però ha spinto perché si accorpassero i referendum comunali a quelli nazionali, su due giornate, con un emendamento presentato dal capogruppo Pd Portelli. Proposta bocciata, perché, come spiega il sindaco Romoli, «lo Statuto comunale prevede di votare in un’unica giornata».

«Avevamo proposto il 19 giugno, ma poi abbiamo accettato la data del 12 nonostante Roma ci imponga di utilizzare sedi diverse da quelle per i referendum nazionali, complicando le cose». Oggi la maggioranza si riunirà per individuare una linea comune (quasi certamente per il 12 giugno come data unica), visto che anche al suo interno ci sono posizioni contrastanti. Tra i 20 votanti (mancava un voto per il numero legale, l’opposizione non ha partecipato), i 6 voti contrari sono arrivati da Devetag, Pettarin, Tavella, Colombo, Alberti e Zotti. Chi per contrarietà al costo del referendum o per i contenuti dei quesiti (Devetag, Pettarin), chi perché della stessa idea dell’opposizione sulla necessità di votare per due giorni (Zotti).

Intanto il consigliere Pdl Lusina accuse opposizione e Renato Fiorelli, tra i promotori del referendum. Lunedì avrebbe “guidato” le azioni dei consiglieri di centrosinistra dal pubblico. «L’abuso del sistema referendario a mio avviso è solo strumento di chi dalla democrazia elettiva è stato tagliato fuori e vuole rientrare nei giochi, screditando la classe politica regolarmente eletta», dice, per un’idea condivisa tra l’altro anche da Devetag. «Siamo rimasti sconcertati da quanto è successo in aula – ribatte Portelli -. La maggioranza sul più bello si è sciolta come neve al sole».

Marco Bisiach

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