Biotestamento, il Pd tenta il blitz: «Il registro ai notai»

IL MESSAGGERO VENETO (Udine) 03/05/2011 – Biotestamento, il Pd tenta il blitz: «Il registro ai notai»

Emendamento a sorpresa torna a dividere il centro-sinistra Il Carroccio: d’accordo sulla libera scelta. Protesta in aula

di Giacomina Pellizzari

Per l’ennesima volta, a palazzo D’Aronco, l’istituzione del registro dei testamenti biologici divide la maggioranza di centro-sinistra. Non potendo più rinviare la discussione della mozione presentata da Anna Paola Peratoner, Federico Pirone e Gregorio Torretta, 780 giorni fa (da qui il cartello esposto dai promotori del referendum popolare ieri sala, in aula), il Pd tenta il “blitz” proponendo un emendamento che cambia il contenuto della mozione. Anziché prevedere l’istituzione del registro comunale, l’emendamento di Claudio Freschi, Cinzia Del Torre e Agostino Maio, impegna la giunta a stipulare un convenzione con l’ordine dei notai affinché lo stesso possa istituire il registro all’interno degli uffici comunali.

«Inaccettabile» per Pirone e anche per Gianni Ortis che ha sollevato una questione di legittimità: «Non è legittimo – ha affermato – sostituire la votazione con questo emendamento con la conseguenza che se venisse accolto non si voterebbe la mozione». Il presidente del consiglio, Daniele Cortolezzis, contrario da sempre al registro dei biotestamenti, ha tentato la mediazione ritirandosi in una saletta con Maio, Freschi, Pirone e Ortis. Alla fine Freschi ha riformulato l’emendamento che trasferisce la responsabilità del registro ai notai. La mozione Pirone, invece è stata condivisa da Maria Marion (Pd) la capo sala dell’equipé guidato da Amato De Monte che ha assistito Eluana Englaro. Il primario assieme alla moglie Cinzia Gori era tra il pubblico. La discussione è andata avanti fino a tarda ora. Mara Barbiera (Idv) si è detta favorevole al registro come pure Luca Dordolo e Barbara Zelè (Lega) pronti a votare la mozione Pirone. «Vado oltre dobbiamo avere la possibilità di scegliere da casa» ha aggiunto Dordolo evidenziando la frattura all’interno della maggioranza.

Su questo punto ha insistito anche Alberto Bertossi (Api) secondo il quale «il testamento biologico è il classico problema di coscienza che nel centro-sinistra cittadino crea tensioni perché nasce dalla scelta personale fatta da Honsell quando ha accolto Eluana Englaro a Udine». Il capogruppo del Pdl, Loris Michelini, invece, pur facendo notare che la maggioranza non trovava la quadra, ha ribadito la necessità di attendere la legge prima di assumere una posizione. Ma Bertossi non ha potuto evitare di mandare a dire a Michelini che lo stesso imbarazzo che si registra nel centro-sinistra emerge pure nel Pdl visto «che Tondo e Saro, per quanto riguarda il caso Englaro, hanno sostenuto la scelta di Honsell». Tutto questo in assenza di Piergiorgio Bertoli e Fabrizio Anzolini che quando si è trattato di affrontare il tema biotestamento hanno lasciato i banchi dell’Udc dove sono rimasati Mirko Bortolin e Giovanni Barillari.

E i rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni, “Per Eluana” e del Psi, tra i quali Andrea Castiglione, hanno definito la mossa del Pd «una presa in giro». Prima del testamento biologico, il consiglio ha votato all’unanimità la mozione di Natale Zaccuri (Pdl) che condanna il diniego del Brasile all’estradizione di Battisti e, a larga maggioranza, ha espresso solidarietà alla Magistratura e approvato la mozione a difesa delle istituzioni democratiche.

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