Testamento biologico – La Provincia ha sbagliato

Il Messaggero Veneto (Gorizia) – Testamento biologico, i Radicali non ci stanno: «La Provincia ha sbagliato» (PDF)

Pagina 3 – Gorizia «Non è stato istituito il registro che sollecitavamo da tempo La montagna ha partorito il topolino» Testamento biologico, i Radicali non ci stanno: «La Provincia ha sbagliato» IL NODO DEL PROBLEMA

«Come sottoscrittori della petizione per l’istituzione di un registro provinciale dei “testamenti biologici”, riteniamo doveroso intervenire in merito all’annuncio del presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, con cui è stata solennemente annunciata la convenzione stipulata fra la Provincia e il Collegio provinciale dei notai, per la nomina di “amministratore di sostegno” a tariffa agevolata»: è quanto affermano Marzia Pauluzzi, Lorenzo Cenni, Pietro Pipi dell’associazione Trasparenza e partecipazione.

«Come radicali – proseguono – proponemmo una petizione al presidente Gherghetta affinché la Provincia, come altre prima di essa, istituisse un registro provinciale per le dichiarazioni anticipate di trattamento: la petizione, proposta dai radicali, è stata sottoscritta da ben 173 cittadini, fra i quali i sottoscritti, e depositata a Gherghetta nel dicembre 2009. In essa si chiedeva l’istituzione di un registro dei “testamenti biologici” provinciale».

«Dopo una serie di incontri, sedute di commissione, confronti, approfondimenti anche in loco, ovvero in quei Comuni e quelle Province che un registro avevano già istituito, nonché un’apposita seduta del consiglio provinciale, non viene istituito il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, ma, in buona sostanza, si informa la cittadinanza – proseguono i tre sottoscrittori – che ciascun cittadino potrà recarsi da un notaio della provincia, a tariffa particolarmente agevolata, non per depositare una busta contenente le proprie volontà anticipate circa futuri trattamenti sanitari, e quindi non per depositare il proprio testamento biologico con data certa, ma per nominare un amministratore di sostegno, in via anticipata, per l’ipotesi, eventuale e futura, di non essere più in grado, un giorno, di esprimere le proprie volontà in merito a cure e terapie mediche».

«Il problema di manifestare efficacemente e in modo vincolante le proprie volontà, adesso per allora, resta intatto: quand’anche nominassi un amministratore di sostegno innanzi al notaio, e mi trovassi poi effettivamente nella condizione di non poter più esprimere la mia volontà sui trattamenti cui essere sottoposta, come farebbe – chiede la Pauluzzi – l’amministratore di sostegno, in mancanza di un mio testamento biologico, a rappresentare e far valere le mie volontà? Nulla è stato risolto, nella realtà: il problema è rimasto immutato e senza soluzione, o, più precisamente, con una non-soluzione, di scarsa utilità per chi volesse redigere un testamento biologico nel suo significato proprio».

«Caro presidente Gherghetta, grazie per l’impegno: resta tuttavia il dato di fatto – concludono i radicali – che i cittadini di Gradisca possono depositare il proprio testamento biologico presso quel Comune, nominando un proprio “fiduciario” con funzioni assai simili a quelle dell’amministratore di sostegno, poiché il Comune di Gradisca ha accolto la petizione radicale presso quel Comune, e realizzato in tempi brevi il registro delle Dat. I cittadini della Provincia, nella sua interezza, continueranno ad aspettare. La montagna, insomma, ha partorito il topolino».

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