Niente consultazione popolare sugli ascensori

IL MESSAGGERO VENETO (GORIZIA) – Bocciato il referendum, l’ascensore si farà (PDF)

Pagina 3 – Gorizia – Il Comitato dei garanti si spacca, ma il quesito formulato dal Forum non è ammissibile

Alla base della decisione il fatto che l’eventuale consultazione avrebbe interessato questioni legate al bilancio, per le quali in base allo Statuto non è ammesso il ricorso alle urne

Niente consultazione popolare sugli ascensori che nel volgere di qualche anno collegheranno piazza Vittoria con il castello. Il quesito formulato dal Forum per Gorizia è stato cassato, ieri mattina, dal comitato dei garanti, che hanno giudicato «non ammissibile» la richiesta d’indizione di un referendum consultivo. Alla base della decisione dei tre garanti, arrivata al culmine di una discussione vivace, il fatto che il quesito andrebbe a interessare – pur indirettamente – questioni legate al bilancio, per le quali non è ammesso il ricorso alle urne.

La sentenza è stata pronunciata dai tre “saggi” attorno le 12.30, dopo oltre due ore di summit e una pausa di oltre venti minuti, proposta dalla presidente del comitato dei garanti, il difensore civico Elena Grossi, per tentare di pervenire a un pronunciamento quanto più unanime possibile.

La Grossi, che aveva dato parere favorevole rispetto all’ammissibilità del referendum, è dovuta soccombere di fronte al doppio “niet” degli altri due componenti del comitato, il segretario comunale, Roberto Capobianco, e il presidente del collegio dei revisori dei conti, Fabrizio Russo, che hanno bocciato la formulazione del quesito avanzata dal comitato promotore, determinato a fermare l’iter per la realizzazione del collegamento ascensionale meccanico che permetterà a turisti e visitatori di raggiungere, tramite un sistema di tre elevatori, il castello.

In un estremo tentativo di raddrizzare lo “svantaggio”, il difensore civico ha tentato di rinviare la decisione a domani: una proposta non accolta dagli altri due garanti, dimostratisi irremovibili. «Condividete voi la scelta dell’amministrazione comunale di Gorizia di realizzare l’accesso diretto a borgo Castello mediante ascensori, da piazza Vittoria (corte Bombi) al castello»? recitava il quesito sottoposto al giudizio dei garanti, che hanno espresso la propria posizione davanti ai componenti del comitato promotore, ovvero Paolo Sergas, Anna Di Gianantonio, Marko Marincic e Dario Ledri.

Entro dieci giorni le motivazioni ufficiali che hanno portato il pool a interrompere l’iter del referendum dovranno essere depositate. Il motivo del no? Il quesito formulato dal Forum per Gorizia (che ha raccolto in pochi giorni oltre 650 firme a sostegno del referendum) andrebbe indirettamente a invadere un campo, quello del bilancio comunale, che non può in alcun caso essere oggetto di consultazione popolare (al pari, per esempio, dello status del personale o delle questioni inerenti ai rapporti con le minoranze): una motivazione che non convince il comitato promotore e, a dirla tutta, neppure l’avvocato Grossi, il quale avrebbe specificato nel corso della riunione che i garanti dovrebbero limitarsi a giudicare la legittimità della domanda e non le eventuali implicazioni economiche o tecniche.

Le diffuse perplessità sollevate del presidente dei garanti non sono bastate a indirizzare l’esito della partita referendaria: il risultato di 2-1 ha consegnato agli archivi la proposta di consultazione sull’impianto di risalita. Per la settima volta consecutiva, negli ultimi due anni, il comitato dei garanti ha bocciato un quesito referendario: l’ultima volta era toccato ai radicali veder cassato il referendum sull’elezione diretta del difensore civico. Dopo una serie di no consecutivi, nel 2009 gli stessi radicali avevano proposto addirittura di abolire il comitato dei garanti, chiamato curiosamente a esprimersi sulla propria sopravvivenza.

Christian Seu

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