Il Comitato dei garanti ammette tre referendum e ne boccia un altro
Tre quesiti referendari su quattro sono stati definitivamente ammessi, ieri pomeriggio, dal Comitato dei garanti, che ha proceduto alla verifica di tutte le firme raccolte. Non è, invece, stato convocato, sempre nella giornata di ieri, il consiglio comunale.
Dal Municipio hanno fatto sapere che l’assise civica non è stata indetta in quanto tutta la documentazione del Comitato dei garanti è pervenuta nel tardo pomeriggio, vale a dire intorno alle 17. Il presidente dell’assemblea civica, Rinaldo Roldo, è stato informato dell’esito della riunione del Comitato dei garanti e convocherà a breve la conferenza dei capigruppo, che, a sua volta, fisserà la data dell’assise civica, chiamata a discutere del Referendum day.
«Speriamo che lo fissino nel 2011, a questo punto», ha commentato con una venatura ironica l’avvocato Marzia Paoluzzi, che ha presentato sabato scorso, per conto del Comitato promotore dei referendum, una diffida all’amministrazione comunale per gli adempimenti relativi ai referendum consultivi comunali.
Riguardo ai quesiti ammessi, il Comitato dei garanti ha dato il placet ai primi due quesiti, quello sulla delibera di iniziativa popolare e sull’abolizione del quorum per la validità dell’esito referendario. È passata con due voti a favore e un voto contrario (quello del segretario generale) anche la proposta di modifica della composizione del Comitato dei garanti. Non è stato ammesso, come anticipato, con due voti contrari (quello del segretario generale e quello del presidente del Collegio dei revisori dei conti) il quesito per l’istituzione del Registro dei testamenti biologici.
«Ci riserviamo di vedere le motivazioni scritte per verificare la possibilità di un ricorso al Tribunale per l’ammissione di questo quesito – ha commentato l’avvocato Paoluzzi –. Abbiamo notato, comunque, una certa celerità da parte degli organi compententi nell’espletamento delle varie procedure. La notifica delle decisioni del Comitato al sindaco e al presidente del consiglio comunale è stata fatta con velocità».
Ilaria Purassanta
