Biotestamento, ultimatum per il registro

IL MESSAGGERO VENETO (Udine) 06/05/2011 – Biotestamento, ultimatum per il registro

Sel, Idv, Psi e le associazioni: se il 12 settembre non sarà usufruibile riproporremo il referendum popolare

di Giacomina Pellizzari

«Se il 12 settembre il registro dei testamenti biologici non sarà usufruibile, riproporremo il referendum popolare». Preoccupati per l’esito della mozione approvata dal consiglio comunale, Sinistra ecologia e libertà (Sel), il Partito socialista italiano (Psi), l’Italia dei valori (Idv) assieme alle associazioni Coscioni, Per Eluana, la Chiesa evangelica metodista, il coordinamento laico, l’Uaar, Arcigay e Arcilesbica, lanciano l’ultimatum alla giunta Honsell. Il motivo? «La mozione non chiarisce se sarà il Comune a istituire il registro o l’Ordine dei notai». I sostenitori del registro comunale dei biotestamenti, insomma, non sono soddisfatti della decisione assunta dal consiglio comunale che, attraverso un emendamento del Pd, ha delegato all’Ordine dei notai l’istituzione del registro.

In realtà, hanno ribadito ieri sera a palazzo D’Aronco, dopo 25 mesi di silenzio è stata ufficializzato quello che stiamo facendo con i notai volontari, senza l’aiuto del Comune. Un’attività che le associazioni e la Chiesa evangelica continueranno a svolgere, nella IV circoscrizione, anche mercoledì 18 maggio, mentre domani e il 14 maggio, in via Canciani, distribuiranno i moduli per la raccolta delle prenotazioni di chi vorrà depositare il testamento nei prossimi mesi. Nel frattempo, il consigliere Gregorio Torretta (Gruppo misto) attende dal presidente del consiglio, Daniele Cortolezzis, «ragguagli giuridici con i relativi riferimenti normativi sulla possibilità tecnica di sostituire una mozione con un emendamento che non evidenzia le parti del testo mantenute, quelle modificate e quelle sostituite». Ma Claudio Freschi (Pd), uno dei sottoscrittori dell’emendamento, ribadisce che la soluzione indicata dal consiglio «è una giusta mediazione che risponde alla richiesta dei cittadini con la professionalità dei notai e la regolamentazione degli accessi da parte del Comune».

Freschi, insomma, sostiene che si tratta di una soluzione tecnica non ideologica che rappresenta il mondo laico e quello cattolico. In effetti anche Maria Marion, rappresentante della corrente Marino, si dice «serena per la forzatura fatta dal Pd perché – sostiene – non è il registro che dà validità al testamento bensì il fatto che siano validati da un notaio». Dello stesso avviso il segretario cittadino del Pd, Carlo Giacomello, il quale invita Sel e Idv a valutare l’importanza della mozione approvata dal consiglio. Dal punto di vista politico, Giacomello si dice dispiaciuto «per gli attacchi rivolti al Pd da consiglieri di maggioranza, politici locali e dalle associazioni, apprezzando, invece, la scelta di Ortis e Rinaldi che va oltre gli schieramenti». Ma Federico Pirone e Antonio Crialesi (Sel) replicano: «Se ci fosse stata un maggior ascolto si sarebbe potuto trovare una soluzione rispondente a un sentire diffuso della cittadinanza».

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