Fine vita, il registro tarda Il comitato: ora in piazza

IL MESSAGGERO VENETO (Udine) 04/10/2011 – Fine vita, il registro tarda Il comitato: ora in piazza

Si allungano i tempi per l’avvio del progetto, ma i notai assicurano: non è arenato I laici sollecitano un incontro: senza risposte torneremo a raccogliere firme

di Giacomina Pellizzari

Nuovo rinvio per il registro dei testamenti biologico. Stando all’impegno assunto dal consiglio comunale, gli udinesi avrebbero dovuto poter fare biotestamento già da qualche giorno invece è ancora tutto in alto mare. E anche se i notai fanno mea culpa, le associazioni Luca Coscioni, Per Eluana, la Chiesa evangelica metodista, alle quali si sono uniti Sinistra ecologia e libertà (Sel) e l’Italia dei valori (Idv), si preparano a raccogliere le firme per riproporre il referendum popolare.

«Abbiamo chiesto un incontro al sindaco, se non ci riceverà la prossima settimana – assicura Corrado Libra dell’associazione Luca Coscioni – torneremo in piazza. Abbiamo già prenotato gli spazi per l’allestimento dei banchetti». Il Comitato pro testamento biologico vuole capire perché il progetto si è arenato. Anche perché Udine, la città che ha accolto per il suo ultimo viaggio Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo alimentata con un sondino, è un grande assente nella neo costituita “Lega degli enti locali per il registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento”.

La Lega, infatti, chiede il riconoscimento dei testamenti biologici anche nel caso fosse approvato il Ddl sul testamento biologico. «Il progetto non è arenato deve essere solo messo a punto, andrà in porto quanto prima» assicura il presidente del Consiglio notarile di Udine, Giancarlo Suitner, legando i ritardi ai suoi impegni personali e professionali. Al momento, però, non è ancora stato chiarito dove sarà conservato il registro anche se, sottolinea Suitner, «si tratta di un elenco e c’è la disponibilità a conservarlo sia da parte nostra che da parte del Comune».

Il presidente del Consiglio notarile, infatti, ricorda che «il testamento biologico è una manifestazione di intenti e senza una legge non può essere tradotta in realtà. In ogni caso, noi prevediamo che sia la stessa persona a indicare chi potrà consultare l’elenco». L’istituzione del registro dei biotestamenti è stata decisa, la scorsa primavera, dal consiglio comunale emendando la mozione di Sel che prevedeva la raccolta dei documenti in Comune. Non è stato chiarito, infatti, dove troverà spazio il registro. E questo, a quanto pare, resta il nodo da sciogliere. Nel frattempo, Udine torna al centro del confronto sul fine vita ospitando il prossimo 19 novembre la Giornata nazionale sul testamento biologico organizzata dal Coordinamento laico.

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